La pastiera napoletana: storia e simbologia
Quando si parla di storia e di tradizioni in cucina, si sa, Napoli non ha eguali. Ricette antichissime sono tramandate sapientemente ormai di generazione in generazione e la passione per le proprie radici e per i sapori di una volta arricchiscono di storia ogni ricorrenza dell’anno.
Oggi vi raccontiamo di un dolce nato tra il suono gioioso di campane e profumi d’arancio, ossia durante la Santa Pasqua, ma diventato nel tempo talmente diffuso e rappresentativo della cucina partenopea da poter essere realizzato durante ogni festività, anche a Natale: parliamo naturalmente della pastiera.
Le origini e la nascita della pastiera
Diverse sono le leggende che si narrano sull’origine di questo dolce tanto antico quanto delicato nel profumo e nel sapore. La versione pagana riconduce la nascita di questa torta, simile a una crostata, alla sirena Partenope, la quale si innamorò delle nostre coste e qui decise di abitare. Nel periodo pasquale, Ella era solita affacciarsi dal mare per salutare il popolo di pescatori che abitava lungo la costiera e loro, per ringraziarla, erano soliti offrirle in dono questo dolce dal sapore di primavera.
Un’altra leggenda pagana narra invece che le mogli dei pescatori che abitavano lungo le coste avessero offerto dei doni al “mare” allo scopo di ingraziarselo, e chiedergli così di riportare i loro mariti a casa sani e salvi dalle loro lunghe traversate. Secondo la leggenda, infatti, le donne avrebbero lasciato dei frutti e del cibo sulle sue sponde e quando vi fecero ritorno per accogliere i pescatori che tornavano a casa, avrebbero trovato sulla riva un dolce, realizzato dai flutti del mare con gli ingredienti che esse avevano lasciato: quel dolce era la pastiera, simbolo di prosperità e buon augurio, e segno di riconoscenza dei doni ricevuti.
Tuttavia, al di là del fascino del mito e delle leggende, la pastiera è un dolce profondamente legato alla tradizione Cristiana e, soprattutto, al periodo pasquale. Molto probabilmente è nel XVI secolo che nasce la pastiera, in un ancora oggi ignoto monastero, da alcune monache esperte di cucina che vollero rendere grazie alla Resurrezione di Cristo. Per tale motivo, avrebbero scelto accuratamente ingredienti che simboleggiassero questo gioioso evento e lo omaggiassero racchiudendolo in una pietanza. In particolar modo, tra questi ricordiamo: il grano, simbolo della Resurrezione perché il grano viene sotterrato per poi rinascere dalla terra; le uova, perché sono simbolo di fertilità e di nascita e, infine, i fiori d’arancio il cui profumo ricorda i giardini napoletani in fiore a primavera nel tipico periodo pasquale.